Vincenzo Tartaglino, l’ultimo marionettista

2011

Figlio di un calzolaio, da cui apprende il mestiere e la manualità, dagli anni ’60 lavora in fabbrica, ma in parallelo coltiva la passione per il teatro delle marionette che era sorta in lui fin da bambino, quando con la madre andava a vedere i burattinai in piazza d’Armi, ad Asti. Su impulso dell’attore astigiano Emanuele Pastrone, che negli anni ’90 lo incontra durante una fiera di hobbistica e rimane affascinato dal suo lavoro, Tartaglino incrementa il suo lavoro di marionettista, arrivando ad un’ottantina di spettacoli l’anno, in varie occasioni di feste e fiere.

L’artista modella da sé le marionette, in legno e creta, poi ne crea i vestiti in stoffa. I personaggi delle sue storie spaziano dalle marionette tradizionali (Gianduja, la Morte, il Diavolo...) ai personaggi dei romanzi cavallereschi, a quelle delle fiabe e leggende della tradizione italiana, a quelli dei personaggi d’animazione Disney. I canovacci e i copioni sono in parte stati trascritti da lui, fin da giovanissimo, e per questo il suo archivio ha una valenza storica notevole; altri copioni sono stati scritti dal testimone come riduzione di romanzi e fiabe.

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Integrale

Antichi mestieri – Arte – Marionette – Teatro e figura - Teatro / Teatralità Popolare


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