Le diciotto ore della Passione
- Dove:
Nel 2006/2008 otto tappe in altrettanti Comuni tra le province di Asti e Torino: Castagnole Monferrato (AT), Cunico (AT), Montiglio Monferrato (AT), Cocconato (AT), Cavagnolo (TO), Monteu da Po (TO), Casalborgone (TO), Chivasso (TO)
Nel 2021 sette tappe in Comuni della Provincia di Asti: Castagnole Monferrato, Casorzo, Cerro Tanaro, Cocconato, Montemagno, Scurzolengo - Quando: dalle ore 21 del Giovedì Santo alle ore 15 del Venerdì Santo
- Ideazione: Luciano Nattino, Aldo Pasquero, Giuseppe Morrone
- Consulenza scientifica: Piercarlo Grimaldi e Gian Luca Favetto
- Direzione artistica: Casa degli alfieri - ARTEPO / Faber Teater / Residenza Multidisciplinare “Dal Monferrato al Po” in collaborazione con “Crucifixus – Festival di Primavera” diretto da Claudio Bernardi e Carla Bino
Le ultime ore terrene di Cristo hanno inciso radicalmente nella storia degli uomini e, da sempre, formano il tessuto di moltissime azioni rievocative in tutto il mondo.
In questa manifestazione dal carattere davvero unico, monumentale, le Diciotto Ore della Passione di Gesù vengono rivissute e rinarrate in una lunga azione di teatro, musica e incontri che dura ininterrottamente, sviluppandosi in un percorso a “stazioni” in cui avvengono gli incontri fra i “pellegrini” – partecipanti e artisti di fama nazionale, personalità della cultura, delle fedi e della società civile.
La drammaturgia dell’azione si fonda su un intreccio e su contenuti che, all’insegna della Passione di Gesù, favoriscono riflessioni sul presente e il dialogo fra credenti e non credenti di ogni cultura e nazionalità.
L’”orologio della Passione”, con le sue scansioni artistiche e culturali, diventa così il tempo dell’incontro e del ritrovamento intorno a Gesù, fratello di tutti.
La genesi del progetto
Dal 2003 Luciano Nattino e la Casa degli alfieri, ogni anno a Castagnole Monferrato (AT), concepisce e realizza per il Giovedì Santo, rivivificando un’antica tradizione, “La Passiùn di Gesü Crist”: l’antico canto popolare inserito in un’azione teatrale collettiva al seguito del “Cristo-albero”, un crocifisso ligneo dell’artista tedesco Hans Jurgen Vogel.
Scene teatrali, letture e testimonianze, “suoni delle tenebre” a rappresentare il caos universale, momenti di convivialità si situano per le vie del centro storico, percorse da una processione con torce, e coinvolgono attivamente tutta la comunità di Castagnole ed il numeroso pubblico nell'incontro con artisti, studiosi, uomini di fede e di dubbio.
Nel 2005 Luciano Nattino scrisse e diresse lo spettacolo “La Passione: 18 ore” portato in scena dagli attori e cantanti del Faber Teater di Chivasso e del Teatro degli Acerbi. Nattino, che per molto tempo si definì “non credente, ma cercante”, era legato soprattutto alla dimensione terrena di Gesù, quella di un uomo “colpevole di voler cambiare il mondo e gli uomini”, e per questo torturato e condannato a morte dopo un processo sommario. La vicenda assurgeva dunque a simbolo degli innocenti perseguitati di ogni tempo e luogo. Questo fu il primo germe della manifestazione che nacque in seguito.
“Le Diciotto Ore della Passione” vedono la loro prima edizione nel 2006: da un lato, non il più cospicuo, era frutto di un’espansione dei testi del suddetto spettacolo, di cui personaggi e scene costituivano una traccia di lavoro e una fonte di tematiche; dall’altro c’era l’ideazione originale di un articolato programma artistico e di incontri culturali, ramificato sul territorio di 8 Comuni e due Province.
Dunque una drammaturgia pensata per un pubblico itinerante, per i “pellegrini della notte”, che numerosissimi seguirono in carovana l’intero evento (con mezzi propri ma anche con pullman messi a disposizione dall’organizzazione), e che coinvolse attivamente le comunità che accolsero, di volta in volta, questa lunga e inusuale processione laica.
Dalle 21 del giovedì alle 15 del venerdì, uno scorrere di storie che legavano tempi distanti duemila anni e quanti nel presente credono, raccontano, testimoniano o cantano. Una lunga teoria di donne e uomini provenienti dai più disparati settori del mondo culturale, religioso e professionale per raccontare tutte le sfumature che la storia delle ultime ore di Cristo può suggerire anche in chiave laica al mondo d’oggi: il tradimento, il potere, la speranza, le donne, la sofferenza, la derisione, la solitudine...
Un progetto nato in seno all’esperienza della “Residenza multidisciplinare Dal Monferrato al Po” (un’intesa tra Casa degli Alfieri e Faber Teater per la proposta di incontri e azioni di teatro, musica e arte legati alla cultura popolare nei suoi intrecci di tradizione ed innovazione) che ha ottenuto il riconoscimento e sostegno della Regione Piemonte, delle Province di Asti e Torino, dei Comuni di Casalborgone, Castagnole Monferrato, Cavagnolo, Chivasso, Cocconato, Cunico, Monteu da Po e Montiglio e di vari altri Enti.
Furono realizzate 3 grandi edizioni negli anni 2006, 2007, 2008.
Tra il 2009 e il 2011 questa esperienza fu ulteriormente ripresa, con un programma ridotto.
Nel 2021, l’anno della pandemia da COVID-19 che ha cambiato radicalmente le nostre vite, abitudini, convinzioni, si gettano i semi per la rinascita di questo evento, ritenendolo beneaugurante per tutte le rinascite che il mondo attende. ll mezzo per superare le difficoltà contingenti e per “essere presenti” è, provvisoriamente, la tecnologia, la rete e l’interazione virtuale.
Sette video appuntamenti in streaming da sei luoghi, con fulcro un territorio astigiano allargato tra l’Unione Colli Divini e l’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano, con il pubblico collegato dal proprio pc o smartphone.
Tra gli ospiti
Edizione 2006 - “Ai pellegrini della notte”
S. E. Francesco Ravinale Vescovo di Asti, S.E. Arrigo Miglio Vescovo di Ivrea, gli aritsti del Faber Teater di Chivasso e del Teatro degli Acerbi, gli artisti Antonio Catalano, Danio Manfredini, Gisela Bein (Assemblea Teatro), Sandro Lombardi (Compagnia Lombardi/Tiezzi), il gruppo folk rock Yo Yo Mundi, lo psicoterapeuta Alessandro Meluzzi, Valter Giuliano - Assessore alla Cultura, ai Parchi e alle Aree Protette della Provincia di Torino, lo storico Gianni Oliva (Assessore Regionale alla Cultura), il filosofo Gianni Vattimo...
Edizione 2007 - “Atto secondo”
S. E. Francesco Ravinale Vescovo di Asti, S.E. Arrigo Miglio Vescovo di Ivrea, S. E. Germano Zaccheo Vescovo di Casale Monferrato, gli attori Antonio Catalano, Isa Danieli, Silvio Castiglioni, Don Piero Gallo - parroco ai SS. Pietro e Paolo di San Salvario di Torino, Nando Dalla Chiesa - docente di sociologia economica, il sociologo Marco Revelli, Don Luigi Ciotti - fondatore del Gruppo Abele, Luciano Violante – magistrato e docente di diritto...
Edizione 2008 - “Il poema della Croce”
S. E. Francesco Ravinale Vescovo di Asti, S.E. Arrigo Miglio Vescovo di Ivrea, i teatranti Gisella Bein, Eugenio Allegri, Gérard Gélas (Theâtre du Chêne Noir – Avignon), Michele Di Mauro, i magistrati Luciano Violante e Giancarlo Caselli, il tenore Enrico Iviglia, il cantante Danilo Sacco, l’Associazione LIBERA...
Edizione 2021 streming - “presenzAssenza”
gli artisti di Casa degli alfieri Antonio Catalano e Lorenza Zambon, il Faber Teater di Chivasso, l’attore Danio Manfredini, gli attori Massimo Barbero e Patrizia Camatel del Teatro degli Acerbi, il sociologo Don Luigi Berzano, il giornalista e scrittore Gian Luca Favetto, la musicista e ricercatrice Antonella Talamonti, S.E. Marco Prastaro Vescovo di Asti.