• 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7

Crape de legn

monologo con incursione di burattini
di e con Federica Molteni
scenografie Enzo Mologni
abiti di scena e burattini Lelabò- Mariabarbara De Marco
colombina di Rossana Paganoni
musiche originali Luigi Suardi
regia Alberto Salvi
Produzione: Luna e GNAC-Associazione Retroscena - casa degli alfieri / ARTEPO (ARchivio TEatralità POpolare)
con il sostegno di Fondazione Benedetto Ravasio / Museo del Burattino di Bergamo
Si ringrazia il Festival Montagne Racconta e Albanoarte Teatro per il sostegno alla creazione e Flavio Pezzotta per la macchinazione scenica

Il plurale del titolo si riferisce a due artisti, Pina Cazzaniga e Benedetto Ravasio, compagni sulla scena e nella vita, che con testardaggine mollarono la sicurezza economica che veniva da una vita da fornai, per scegliere, negli anni ’40, un’arte di strada popolare e dura.
Una storia, la loro, ormai dimenticata. Ma potentissima. Radicata nella terra bergamasca e ancora di più in quella lombarda.
Una storia a matriosca, che dentro ne contiene tante altre, sempre più piccole e intime.
La storia del teatro popolare e della Commedia dell’Arte e dentro la Seconda Guerra Mondiale e poi l’avvento della televisione e del miracolo economico.
La storia d’Italia insomma. Attraverso la scoperta di un ragazzo di amare l’arte nelle sue forme più variegate: pittura, scultura, musica e teatro.
E la povertà dei paesi della bassa bergamasca, tra cascine, nebbia, polenta e pica sö.
L’innamoramento di due giovani, Benedetto e Pina, figli di due fornai concorrenti: Romeo e Giulietta in versione bergamasca.
Il loro amore, fatto di farina, levatacce e otto figli da sfamare.
E una vocazione, che bussa sempre più forte, fino alla frattura con il mondo intorno. Perché è dura fare l’artista in una terra dove “sei, solo se fai”.
Ma una voce chiama. Sempre più forte.
Così succede a Benedetto Ravasio. Che sceglie il teatro, scardinando una vita già scritta.
E sua moglie Pina dice “sì”, e diventa parte integrante di quel mondo.
Lei, che prima d’allora non aveva mai visto un burattino.
E’ la prima volta che succede: una donna che entra in baracca accanto al suo compagno, per dare voce ai burattini, artista alla pari.

Lei, Pina Cazzaniga, è il fuoco di questa storia, la vera rivoluzione.
Lei, la prima donna burattinaia in Italia, a farlo di mestiere, a ricevere nel 2011 il premio alle Donne del Teatro di Figura dal Presidente della Repubblica.

Pina e Benedetto arriveranno a recitare, unici burattinai della storia, al Teatro alla Scala di Milano. E poi nei festival internazionali di teatro di figura.
Senza mai dimenticare la loro origine. Quell’impasto di alto e basso, di lingua e dialetto, di terra e farina, di grandi teatri o portici di una cascina. Come nella grande tradizione del teatro popolare di ricerca.

 

 

Foto di Alessandra Merisio

  • Crape de legn
  • rape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn
  • rape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn
  • Crape de legn


Casa degli Alfieri
Località Bertolina, 1 14030 Castagnole Monferrato (AT)
339 2532921     info@archivioteatralita.it

Iscriviti alla newsletter

Dichiaro di avere preso attenta visione dell’informativa sulla privacy e presto il consenso al trattamento dei miei dati personali ex. Artt. 13-14 Reg.to UE 2016/679 per le finalità indicate nell’informativa.